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Risorse umane: l’uomo fa la differenza?

di Giuliano Noci

Il processo di trasformazione digitale, ampiamente descritto nei precedenti capitoli, non può però prescindere dalla dimensione umana. Infatti, affinché l’innovazione e la trasformazione digitale sia realmente efficace e pervasiva è indispensabile che l’impresa si doti di processi, strumenti e risorse che siano in grado di fronteggiare le profonde implicazioni a livello organizzativo derivanti dall’adozione di tale approccio, nonché sappia valorizzare il ruolo del contributo umano.

In altre parole, la tecnologia è certamente una determinante importante del cambiamento ma non può essere considerata, secondo una prospettiva di integralismo digitale, il fine ultimo in nome di obiettivi di digitalizzazione e automazione (della relazione) a prescindere. Essa rappresenta piuttosto un utile strumento a supporto della gestione della relazione del cliente lungo il suo journey. Il vero punto fermo è che l’uomo, supportato dalla tecnologia, continuerà a fare la differenza: perché ha a che fare con uomini – i clienti – che non si nutrono unicamente di una dieta digitale e solo il cervello dell’uomo è in grado di introdurre quelle discontinuità che permettono di fare quel salto di empatia relazione che nessun algoritmo di intelligenza artificiale è in grado di innescare.

Nel complesso le imprese devono dunque evolvere anche dal punto di vista organizzativo: muovendosi da strutture gerarchiche ad assetti flessibili, collaborativi e fortemente orientati al problem solving; ad esempio l’introduzione di strutture organizzative collaborative – come la metodologia agile – e l’adozione di logiche trial and error, può favorire decisioni tempestive ed altrettanto veloci implementazioni, in grado di rispondere alle esigenze di un cliente sempre più demanding.

GIULIANO NOCI

Professore ordinario di Strategia & Marketing e Prorettore del Polo Territoriale Cinese del Politecnico di Milano. Nel 1992 si è laureato in Ingegneria Gestionale presso il Politecnico di Milano. Nello stesso ateneo ha intrapreso la carriera accademica nel settore dell'Ingegneria Gestionale, ricoprendo a partire dal 2002 il ruolo di professore ordinario.


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