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Digital Transformation: il nuovo spazio-tempo

di Giuliano Noci

L’accesso massivo alla rete, la diffusione delle tecnologie mobili e di apparati “intelligenti”, la disponibilità di un numero sempre maggiore di informazioni, l’economia della condivisione (Sharing Economy), le soluzioni Cloud Computing, sono solo alcuni dei fenomeni che descrivono il contesto in cui ad oggi le aziende si trovano a dover ridefinire la propria strategia aziendale.

Per le imprese che intendono intraprendere un percorso di trasformazione digitale sono molti gli aspetti da prendere in considerazione: primo tra tutti il fattore tempo. La capacità di essere competitivi è sempre più legata all’abilità di sperimentare e innovare velocemente, apprendere velocemente dalle proprie esperienze per poi sviluppare ed erogare altrettanto rapidamente la nuova proposizione di valore ai clienti sul mercato.

Il tempo, però, non è l’unico aspetto da tenere in considerazione: negli ultimi anni le barriere settoriali si sono ridotte notevolmente e la concorrenza ha cominciato, per molte imprese, a sopraggiungere dai settori più inaspettati. A questo aspetto, va aggiunto un diverso modo del cliente di relazionarsi con i brand e le imprese: i clienti, infatti, desiderano interagire e relazionarsi con le aziende attraverso diversi punti di contatto, in un’ottica di accrescimento, potenziamento e arricchimento della loro esperienza.

Il digitale porta con sé un nuovo modo di concepire gli spazi e i confini delle aziende. I tradizionali confini nazionali sono, ad esempio, superati da nuovi scenari internazionali come dimostrato dall’ingresso di Amazon su alcuni segmenti del commercio al dettaglio, o di Uber o Car2Go per quanto concerne la mobilità urbana.

GIULIANO NOCI

Professore ordinario di Strategia & Marketing e Prorettore del Polo Territoriale Cinese del Politecnico di Milano. Nel 1992 si è laureato in Ingegneria Gestionale presso il Politecnico di Milano. Nello stesso ateneo ha intrapreso la carriera accademica nel settore dell'Ingegneria Gestionale, ricoprendo a partire dal 2002 il ruolo di professore ordinario.


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