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Virtual collaboration e brainstorming ibrido: due nuove sfide per i team

di Sparks of Knowledge

Il passaggio al lavoro a distanza può aiutare i gruppi a generare idee fattibili ed efficaci. Per questo, osserva l’esperta di management Leigh Thompson, la virtual collaboration non segnerà la fine della creatività e dell’empatia. Al contrario, marcherà il loro nuovo inizio.

Dobbiamo aprirci a considerazioni controintuitive sul ruolo e le opportunità delle piattaforme nel lavoro a distanza: lasciati a se stessi, spiega Thompson, autrice di Creative Conspiracy. The New Rules Of Breakthrough Collaboration, i team sono meno innovativi dei singoli, per questo servono nuove regole che permettano loro di diventare concretamente creativi.

Come? Migliorando la fase di brainstorming. Una fase da sempre ritenuta delicata, anche nei suoi approcci tradizionali, che diventa decisamente critica nell’anno due della pandemia.1

Virtual collaboration e team collaboration sono diventati quasi sinonimi e guideranno la transizione verso l’agile collaboration. Il brainstorming si sta evolvendo in questa direzione.

Alex F. Osborn, che nel 1948 pubblicò Your Creative Power. How to Use Imagination, introducendo questa tecnica creativa nei team aziendali, definiva il brainstorming come «la capacità di usare il cervello per aggredire un problema». Tra le regole indicate da Osborn c’era quella dell’accettare tutte le idee. Nessuna esclusa. Ma proprio questa impostazione, oggi, rischia di disperdere più creatività di quanta non ne produca. Alimentando una generale frustrazione nei gruppi.

Molte ricerche rivelano che approcci tradizionali al brainstorming generano meno idee, e idee meno buone, rispetto a quelle che i singoli individui avrebbero sviluppato lavorando da soli.

SPARKS OF KNOWLEDGE

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