Sin dai tempi del primo computer elettronico della storia (Eniac, dal peso di 30 tonnellate), i modi con cui gli esseri umani si sono interfacciati alla tecnologia hanno subito degli stravolgimenti. Prima i pc, che iniziano a diffondersi verso la fine degli anni Ottanta, poi gli smartphone, che si fanno strada nel primo decennio del 2000. In questi ultimi anni, c’è un nuovo paradigma che sta prendendo piede: la realtà aumentata e quella virtuale che traghetteranno il digitale al di fuori degli schermi angusti di un rettangolo. Queste due tecnologie non sarebbero possibili senza lo sviluppo di altri strumenti, come l’intelligenza artificiale, il machine learning e, non per ultimo, il cloud:

«Se le realtà virtuale e la realtà aumentata sono state finora legate al mondo dell’entertainment, le vedremo sempre più applicate al mondo aziendale e lavorativo. Allo stesso modo, le evoluzioni di AI e cloud avranno un effetto dirompente sulla vita delle organizzazioni. Queste ultime non andranno più a caccia del migliore algoritmo sul mercato, ma del software che si adatta meglio alle caratteristiche della popolazione aziendale», spiega Luca Tofanelli, Head of Innovation and Candidate Experience di LHH.

Realtà immersive nel mondo aziendale

Nel report di Deloitte, Tech Trends 2023, viene citato il caso di Exelon, tra le più rinomate aziende di fornitura di energia elettrica americana. L’organizzazione ha introdotto strumenti di realtà immersiva all’interno della formazione aziendale, per diminuire gli incidenti che coinvolgevano i tirocinanti alle prese con il funzionamento delle cabine elettriche.