Mobilità interna, il movimento in azienda riduce il tasso di turnover
di Sparks of Knowledge
Premessa: è una macchina complessa da mettere in moto. Tuttavia, quando il motore è ben oliato, la mobilità interna è linfa vitale per un’organizzazione: diventa infatti uno strumento per sopperire in parte alla mancanza di competenze in alcuni rami specifici e, allo stesso tempo, è un antidoto alla demotivazione, un’arma per ridurre il fenomeno delle dimissioni e il tasso di turnover:
«Il fenomeno della talent mobility non va considerato solo dalla prospettiva dell’avanzamento di carriera, in “verticale”, ma anche nei movimenti “laterali” che possono permettere a un’organizzazione di riscoprire il potenziale, a volte inespresso e sottovalutato, delle proprie persone», spiega Elisabetta Mereghetti, Head of Career Transition & Mobility di LHH.
Muoversi per non abbandonare
Una ricerca recente, realizzata dalla MIT Sloan Management Review, mostra quali sono i fattori che contribuiscono maggiormente alla retention dei collaboratori all’interno di un’organizzazione. Gli spostamenti laterali di carriera risultano 2,5 volte più decisivi rispetto al salario, come misura contro il turnover:
«Questi numeri si spiegano anche per il ritorno positivo di immagine che un’organizzazione ottiene quando promuove la mobilità interna, mostrandosi capace di adattarsi velocemente ai cambiamenti e dotata di manager focalizzati sulla crescita delle proprie persone», continua Mereghetti.